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I primi 5 Paesi con capacità informatiche offensive

Samanta Fumagalli

11.04.17 2 minuti di lettura

Immagina delle armi più economiche, più efficaci e più facili da ottenere rispetto alle armi tradizionali. E ancora meglio, armi che permettono di nascondere chi ha sferrato l’attacco.

Quale governo non si affretterebbe a sviluppare questo genere di armi?

“Credo che siamo all’inizio di una nuova corsa alle armi,” ha detto a Business Insider Mikko Hypponen, F-Secure Chief Research Officer. “Questa volta si tratta di una corsa alle armi cibernetiche.”

Mikko ha classificato i Paesi che a suo parere hanno attualmente la migliore capacità informatica offensiva. Potresti indovinare il primo Paese della lista, ma alcuni ti sorprenderanno.

Questi Paesi sono:

  1. Stati Uniti
  2. Israele
  3. Russia
  4. Cina
  5. Iran/Nord Corea

Per essere chiari, Mikko ritiene che la maggior parte delle attività informatiche sponsorizzate dagli Stati che vediamo attualmente — e che abbiamo visto negli ultimi 15 anni — siano cyber spionaggio.

La maggior parte dei Paesi, se non tutti, si impegna in spionaggio o in attività di sorveglianza, anche contro i propri alleati. E se tutte le guerre prevedono lo spionaggio, non tutto lo spionaggio è sinonimo di guerra. Le capacità informatiche offensive possono essere usate per entrambi gli scopi.

Come esempio, Mikko spiega che la possibile interferenza della Russia nelle elezioni negli Stati Uniti non è un esempio di guerra informatica.

La Russia e gli Stati Uniti non sono in guerra,” ha spiegato all’International Forum Security Lille, in Francia. “Come può un attacco essere parte di una guerra se non c’è nessuna guerra?”

Rubare informazioni non è guerra. “Lo spionaggio è spionaggio,” ha detto.

Ma ci sono alcuni attacchi che Mikko classificherebbe come guerra informatica. Fa l’esempio dell’Ucraina nello scorso anno quando hacker Russi hanno riferito di aver violato gli smartphone di artiglieri ucraini.

Questi soldati avevano i loro telefoni infettati da un pezzo di malware russo, e quel malware è stato usato per geolocalizzarli.”
Quell’informazione è stata usata per ucciderli.

Quando dei soldati vengono uccisi in una guerra perché i loro telefoni sono stati infettati, allora quella è guerra cibernetica.”

La corsa alle armi nucleari si è protratta per la maggior parte del ventesimo secolo. Mikko sostiene che “può essere che passeremo i prossimi 60 anni nella corsa alla guerra cibernetica.”

 

Articolo tratto da “Top 5 countries with offensive cyber capabilities”, di Jason Sattler, Social Media Consultant di F-Secure Corporation.

Samanta Fumagalli

11.04.17 2 minuti di lettura

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